PARROCCHIA di SANTO SPIRITO

CHIESA e CASA PARROCCHIALE
VIA del PARIONE, 17
06121 - PERUGIA - UMBRIA - ITALIA
TEL: 00 39 075 572 0731
FAX: 00 39 075 6300355
santospirito@infinito.it

CENTRO PARROCHIALE SHALOM
VIA QUIETA 141
TEL: 00 39 075 573 4838


MESSE

Festive:
Sabato 18.30 S.Spirito
Domenica 9.00 e 11.30 S.Spirito
18.30 Shalom
Feriali:
Tutti i giorni 18.30 Shalom
*Il ven ore 7.15, anche dalla Suore di S.Antonio
Nella chiesa di S.Michele, sab. ore 17 e ore 21 (com.tà neocat. “giovani”)
DOM ore 11.00 a S. Giuliana

STORIA

La storia del passato è la radice della nostra vita: noi che veniamo, oggi, a celebrare l'Eucarestia a S. Spirito, continuiamo la ricerca di Dio di tanti che, coi loro problemi e le loro gioie, sono venuti a pregare in questa chiesa. Siamo inseriti in una storia che è da prima di noi, e che continuerà dopo di noi: segno del nostro limite, ma anche della speranza: la vita continua - anche la nostra personale, nella casa di Dio. Questi brevi cenni della "nostra" storia, vogliono aiutarci in questo senso. Ringraziamo don Carlo Alberti che con cura e affetto ha ripescato tutte le notizie disponibili. A tutti i parrocchiani attuali e futuri di S. Spirito, l'augurio di sentirsi parte di un popolo immenso, "che nessuno può contare, di ogni tribù, popolo e nazione".

La parrocchia di S. Giacomo in S.Spirito in Porta Eburnea
Il titolo di S. Giacomo in S. Spirito fu dato quando alla parrocchia di S. Giacomo, dopo pratiche che durarono molti anni, venne ceduta in uso la chiesa ex conventuale di S. Spirito, appartenente all'ordine dei Minimi di S. Francesco da Paola, partiti da Perugia l'8 settembre 1861 a causa delle leggi di soppressione degli ordini religiosi da parte del nuovo governo Italiano. La parrocchia in antico era denominata S. Giacomo in Porta Eburnea o S. Giacomo delle Cinque Piaghe in P.E. o Parrocchia delle Cinque Piaghe. Fin dal 1246 si ha qualche memoria della sua esistenza col titolo di Cappella " Ecclesiam Cappellam " di Porta " Borgna". La parrocchia fu costituita dal Cardinale Fulvio della Corgna, vescovo di Perugia, nel 1569, con facoltà ottenute dalla S. Sede; tale istituzione era già stata discussa nel Sinodo diocesano del 1564; per la soppressione della parrocchia di S. Bartolomeo (1615) e di S. Niccolò al Parione (1628) le furono aggiunte molte famiglie. La chiesa di S. Giacomo era piccola e angusta; di notevole si poteva ammirare sopra l'altare maggiore un antico Crocifisso, scolpito in legno tenuto in grande venerazione da una compagnia di laici, detta delle Cinque Piaghe. L'istituzione di detta compagnia forse si deve collegare al Movimento dei Flagellanti Bianchi del 1399, i quali veneravano di un culto particolare le Piaghe del Salvatore. Non si sa quando l'antica chiesa di S. Giacomo in cui aveva sede la Compagnia, sia stata chiamata anche delle Cinque Piaghe. A questa compagnia, in epoca imprecisata, fu unita quella del SS. Sacramento. In questa chiesa in antico si svolgeva una grande manifestazione religiosa quando il venerato Crocifisso veniva portato in processione per le vie del Rione con molta solennità nel Venerdì Santo ogni 25 anni; questa costumanza cessò nel sec. XVII. Tutti gli anni, partendo processionalmente dalla chiesa la Compagnia accompagnava all'adorazione in Duomo per le Quarantore gli uomini di Porta Eburnea la Domenica delle Palme e il Martedì Santo le donne. Nel 1897, quando la chiesa fu dichiarata inservibile per ragioni di pubblica igiene, anche le due piccole campane furono date in deposito nel campanile di S. Maria della Valle, sede allora del 3° Ordine Francescano.

Il convento in Porta Eburnea
I Padri Minimi di S. Francesco da Paola vennero la prima volta a Perugia nel 1574 e si trattennero qualche tempo nelle case parrocchiali dei Santi Stefano e Biagio. Desiderando che l'Ordine loro si stabilisse in questa città manifestarono questo loro desiderio ad alcuni onorati cittadini, i quali posero ogni cura, affinché questi padri conseguissero il desiderato effetto. Fu indicata così, come la più adatta, la contrada di Porta Borgna per la mancanza di chiese parrocchiali, avendo detta contrada patito danno rilevante per la distruzione di S. Maria dei Servi ed altre chiese gettate a terra per cagione della Fortezza Paolina. Fu dunque scelta la Chiesa di S. Spirito, da gran tempo abbandonata dalle monache di S. Margherita. Acquistata la chiesa e la terra per fabbricare il convento, il giorno 12 giugno 1576 i frati minimi Nicola da Renda e Nicola Pisciotti, Calabresi, ne presero possesso accompagnati processionalmente dal Magistrato dei Priori, dal Governatore e dal Vescovo Bossio con numeroso popolo, sperando ciascuno che la vita austera di questi padri fosse ottimo esempio alla città e ai suoi cittadini. La prima opera che i frati Minimi compirono fu la fabbrica del convento, reso "comodissimo" sia ai religiosi che vi dimoravano che ai Novizi dell'ordine. Il nuovo convento aveva anche un orto, annesso alle mura della città, che le cronache del tempo descrivevano " assai dilettevole".

La chiesa di S. Spirito
Fu iniziata la costruzione di questo tempio il 2 aprile 1579. Sospesa per 70 anni, la costruzione fu ripresa nel 1675 sotto la direzione del Padre Girolamo Lemmi da Villico di Modena e col disegno e l'opera di fra Giovanni Vezzosi da Pistoia e fu terminata nel 1689. Furono insigni benefattori il vescovo Lucalberto Patrizi e il dottore Califfo Baccialla che lasciò per testamento una somma ingente per la costruzione del convento e della Chiesa. La chiesa è a croce latina. Ha una volta a botte divisa da fasce e le pareti divise da pilastri dorici, nel corpo dell'edificio in tre comparti ciascuno dei quali in ambedue i lati ha un arco sotto cui era posto un altare. La tribuna si restringe sotto un grande arco e contiene anch'essa cinque archi tra pilastri, formando un semicerchio rotondo; un architrave, fregio e cornicione dorico cinge l'edificio e sopra il cornicione sono aperte delle lunette delle finestre per cui l'ambiente abbonda di luce. La lunghezza della navata è di metri 27 e la larghezza è di m. 13,70; la lunghezza del presbiterio è di m. 5,60 e la larghezza è di m. 9,30; la lunghezza del coro è di m. 6,50 e la larghezza di m. 9,30. La chiesa aveva otto altari e numerosi quadri di Santi, molti dei quali sono opere di pittori perugini del diciottesimo secolo. Dove erano i primi altari, c'è un ornamento architettonico che li incorniciava con angeli a chiaroscuro dipinto a tempera. Questi ornati negli altari prossimi alla porta sono di Pietro Carattoli e mostrano assai buon gusto. Entrando, a destra sul luogo dove sorgeva il primo altare, Madonna col Bambino e S. Michele Arcangelo che abbatte Lucifero; è opera di Francesco Busti (1716-1804), eseguita nel 1767. Sul luogo del secondo altare in alto la SS. Trinità, al centro S. Francesco di Sales benedicente, con ai lati inginocchiati i beati Gaspare da Valenza e Leonardo De Longobardis; questo quadro fu dipinto nella circostanza della canonizzazione dei due beati nel 1788 da Cristoforo Gasperi, nato a Magione nel 1716 e morto a Perugia nel 1804. Entrando, a sinistra sul luogo del primo altare, S. Spiridone che battezza l'imperatore Costanzo; è opera di Giacinto Boccanera (1666-1746). Sul luogo del secondo altare, i Santi coniugi Andronico e Anastasia, rassegnati alla volontà divina per la morte di due figli; è opera di Mattia Batini (1666-1727). L'altare era stato eretto dal colleggio degli Orefici sul principio del sec. XVII. Sul terzo altare, a destra entrando, formato da un maestoso ornamento di legno intagliato con 4 colonne a spirali, quadro di S. Francesco da Paola con pastorale di lamina d'argento e corona d'argento sul capo, di autore ignoto, inizio sec. XVIII. Sull'altare vicino all'ingresso della sacrestia S. Giacomo Maggiore; è opera di Francesco Busti (1678-1767), proviene dalla ex chiesa di S. Giacomo (ora questo altare si trova dalla parte opposta, ed è anche diventato altare del SS.mo). L'altare Maggiore è stato recentemente ristrutturato secondo la nuova liturgia, cioè con la mensa volta verso il popolo. Al di sopra dell'altare in alto, sul tipo di S. Damiano d'Assisi, pende un grande Crocifisso, scolpito in legno ad opera degli artigiani di Val Gardena nel 1939. Nel coro, al centro, grande quadro rappresentante la discesa dello Spirito Santo nel Cenacolo, ha intorno una ricchissima cornice in stile barocco; è opera di Lazzaro Baldi (1674-1705). I due quadri laterali rappresentano: l'uno S. Pietro che amministra il Battesimo e l'altro S. Pietro che amministra la Cresima; sono della scuola dei Baldi. Gli altri quadri sono (nel lato sin. del transetto): -"S. Giuseppe con Bambino", pittore umbro del sec. 17°; -"Riccardo Ferniani, Vescovo", fine del sec. 17°; -"Madonna", copia del Sassoferrato, sec. 18°: particolarmente venerata il 2 febbraio; lato destro: -"Annunciazione di Maria Vergine", sec. 16°-17°; -"Immacolata Concezione" di Francesco Busti (1716-1804). In fondo alla chiesa, infine: -"S. Francesco da Paola ricevuto da S. Luigi re di Francia", attribuito al Batini. -"Processione istituita a Roma da S. Gregorio Magno", copia di un quadro del Salimbeni, attribuita al Batini. Intorno al coro girano 2 ordini di seggi intagliati in noce con colonnette scanalate che dividono gli specchi. Sotto il primo arco della tribuna vi era l'antico organo costruito nel 1818 da Angelo Morettini col padre Bartolomeo Tombolini da Moravalle nelle Marche, ex vice generale dell'ordine dei Minimi e illustre cultore di questa bell'arte. Oggi vi è un organo a due tastiere con pedaliera, completamente elettrico, che consta di 17 registri reali e 6 di combinazione. Fu costruito dalla ditta Pinchi Rino di Foligno nel 1942. La consolle era al centro del coro- ora invece nel lato sinistro del transetto- ed il canneggio nella grande nicchia situata dietro il quadro del titolare della chiesa. La chiesa è stata consacrata solennemente e dedicata allo Spirito Santo il 22 settembre 1736 dal vescovo di Perugia Mons. Riccardo Ferniani, come ricorda la lapide sopra la porta della sacrestia. La facciata della chiesa a mattoni non è stata completata. Il campanile non ha forme speciali. E' quadrato e nella parte superiore presenta gli angoli smussati e finisce a cupola. Durante la Repubblica Francese del 1799 le campane furono tolte ma furono ben presto rifuse nuovamente e benedette in occasione della canonizzazione dei beati Gaspare da Valenza e Leonardo De Longobardis dell'ordine dei Minimi, nel 1826. In questa ultima epoca la parrocchia di S. Giacomo in S. Spirito si è ingrandita moltissimo: nel 1912 le fu ceduto il tratto di territorio della parrocchia di S. Faustino fuori Porta Eburnea, comprendente la borgata di San Prospero e la Pescara. Nel 1936, con altro decreto Arcivescovile, le veniva ceduta gran parte della parrocchia dei SS. Biagio e Savino, in occasione del suo trasferimento al Borghetto di Prepo, e cioè tutto il territorio al di sotto del Viale Indipendenza, fino al Viale Cacciatori delle Alpi.